Il nucleo originario, forse risalente alla fine del X sec., fu gradualmente ampliato tanto che il castello, tra il “300 e il 400”, raggiunse le rilevanti dimensioni poi conservate per tutta l’età moderna. Gravemente danneggiato dai bombardamenti aerei del 1943-44, di esso rimangono oggi solo l’imponente maschio – che costituisce anche il settore più antico – e parte dell’ala sud, purtroppo entrambi impraticabili. Sulla parete est sono visibili due iscrizioni facenti riferimento a lavori fatti eseguire dal papa Eugenio III (1145-1153).