I dati parlano chiaro e sono soprattutto inequivocabili: gli uomini, infatti, sono molto più soddisfatti delle donne, ma perché? Scopriamolo
Si parla spesso dell’importanza del benessere nella vita di tutti i giorni e in quelle che sono le principali sfere che occupano il nostro quotidiano e che, in un certo senso, caratterizzano in particolar modo la qualità della nostra vita.
Proprio per questo motivo, l’Istat nel corso del 2023 si è concentrata sulla raccolta di dati in merito al grado di soddisfazione in Italia sia di uomini che di donne, ma i risultati sono senz’altro molto netti e lasciano poco a cui pensare.
I risultati della ricerca sono chiari
Insomma, come vi abbiamo anticipato, i dati pubblicati dall’ISTAT a seguito di una ricerca, sono molto chiari e soprattutto netti. Sembra infatti che, in linea generale, gli uomini si possano descrivere molto più soddisfatti delle donne per quanto riguarda il proprio stile di vita e la propria quotidianità. Nello specifico, secondo quanto emerso, parliamo di un 48,7 per cento per quanto riguarda gli uomini rispetto a un 44,8 per cento evidenziato invece dalle donne nel corso del 2023. Da non sottovalutare, inoltre, la presenza di importanti divari per quanto riguarda due settori molto importanti nella nostra vita: ovvero quelli dell’istruzione e del lavoro.
La risposta è insomma innegabile: almeno per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, infatti, il divario tra donne e uomini almeno per quanto riguarda il nostro Paese, ovvero l’Italia, è ancora ben lontano dall’essere colmato e anzi sembra quasi aumentare ogni giorno di più. Basti notare, ad esempio, l’aumento che vi è stato proprio nel divario tra questi dati tra il 2019 e il 2023: se nel primo anno, infatti, si parlava di un divario corrispondente a circa 2.6 punti, ad oggi invece si parla addirittura di 3.9 punti.
Altri dati evidenziati da questa ricerca
Non sono solo questi i dati, però, messi in evidenza dal rapporto pubblicato da Istat in merito al Benessere equo e Sostenibile. Ciò che è emerso, infatti, è anche che per quanto riguarda invece gli indicatori di benessere soggettivo (come il tempo libero a disposizione e di cui possiamo godere), il divario è piuttosto invariato e si assesta su un 0.94 mentre per quanto riguarda le prospettive e le aspettative in merito al futuro e le proprie prospettive si parla di un 0.89.
Sempre da questa ricerca, però, è emerso anche che coloro che hanno dei titoli di studio più bassi risultano essere in svantaggio nei dati, così come il divario è molto marcato per coloro che ancora oggi lavorano da casa. Infine, altro dato che proprio non può passare inosservato ha a che fare con il livello di disoccupazione: questo, infatti, è senza dubbio maggiore per quanto riguarda le donne, in particolare coloro che si trovano nella fascia di età tra i 25 e i 49 anni, e che hanno almeno un figlio tra gli 0 e 5 anni.