Durante una partita di tennis sentiamo tanti termini particolari, deuce, ace, let, addirittura love, ma cosa significa a da dove derivano?
Come per ogni sport, anche il tennis fa ampio utilizzo di particolari termini, che non tutti conoscono, ma che ad ogni partita li sentiamo nominare diverse volte. Queste parole, per lo più pronunciate da arbitri e commentatori, spesso non sembrano avere attinenza con la partita che si sta disputando. Ma che cosa vogliono dire e quali sono le loro origini?
In questi mesi è salita la febbre del tennis, grazie alle prodezze di Jannik Sinner, l’italiano più forte della storia, e oggi diventato numero 2 al mondo, venendo consacrato ai Miami Open. Tanti italiani, quindi, hanno iniziato proprio ora ad avvicinarsi a questo sport, e durante le competizioni sentono ripetere termini particolari: deuce, ace, let, oppure love. Che vogliono significare?
I termini particolari utilizzati durante le partite di tennis: il vocabolario di questo sport
Le origini del tennis risalgono alla fine del 1800, in Inghilterra. Il primo torneo si è svolto a Wimbledon, per questo motivo, questo torneo è importantissimo per tutti i tennisti. Tuttavia, il gioco del tennis, o almeno uno sport simile, è documentato sin dal Medioevo anche in Italia e in Francia. Molti termini derivano proprio dalla lingua francese.
Il nome stesso dello sport, ossia “tennis”, deriva dal francese “tenez”, che significa “prendi”, per indicare il momento in cui si lancia la palla e la si deve afferrare o colpire. Quando il punteggio dei due sfidanti in campo è pari, gli arbitri utilizzano il termine “deuce”, anche questo deriva dal francese “deaux”, ossia “due”.
Si utilizza il termine quando il punteggio è 40 pari. Si utilizza il termine “due” per indicare che i giocatori hanno bisogno di vincere due punti consecutivi per ottenere il game, altra parola curiosa è “ace”, che si usa quando si fa un servizio vincente.
I termini del tennis: perché si chiamano così
Deriva dal francese “as”, ossia “asso”, ovvero quando il tennista effettua una battuta vincente, senza che l’avversario riesca a prendere la palla. E ancora, spesso si sente il termine “love”, che non ha nulla a che vedere con “amore” in inglese, ma deriva dal francese “l’oeuf”, che significa “uovo”.
La forma dell’uovo, infatti, ricorda lo 0, e dunque il termine si usa quando il punteggio resta a zero. Infine, un termine che noi italiani utilizziamo male, è “let”, ossia quando la palla tocca la rete, finendo comunque nel campo dell’avversario. In questo caso, la parola deriva dall’inglese, e significa “lasciare”, ma anche il sostantivo “ostacolo”. Noi italiani, però, chiamiamo questa azione “net”, che significa “rete”, ma è utilizzata impropriamente da sempre.