Strage di Erba: i killer “scapparono sui tetti”, la tesi dei professionisti all’opera

Strage di Erba e le tesi difensive che cercano di smontare gli indizi dell’accusa e propongono una pista alternativa: vediamo insieme i dettagli

Olindo Romano e Rosa Bazzi
Olindo Romano e Rosa Bazzi (ICicero.it)

La strage di Erba, il terribile fatto di cronaca avvenuto nel dicembre 2006 per il quale sono stati condannati all’ergastolo i coniugi e vicini di casa delle vittime, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Dopo tre gradi di giudizio sono stati ritenuti gli assassini di Raffaella Castagna, la madre Paola Galli, il figlioletto Youssef  di appena 2 anni e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il movente i cattivi rapporti di vicinato e la denuncia per lesioni e ingiurie fatta da Raffaella nei loro confronti che aveva portato a una causa civile che sarebbe dovuta iniziare due giorni dopo la mattanza. Dopo anni di liti frequenti e dissapori continui tra le parti, la sera di Capodanno 2005 Olindo e Rosa aggredirono Raffaella Castagna dopo l’ennesimo litigio.

Arrestati nel gennaio 2007 perché durante le indagini sull’eccidio emersero a carico di Olindo e Rosa tre unti focali la testimonianza dell’unico sopravvissuto Mario Frigerio, marito della signora Cherubini, che riconobbe in Olindo il suo aggressore, una macchia di sangue attribuibile alla Cherubini, rilevata sul battitacco della macchina dei Romano e la confessione di entrambi poi ritrattata.

Il processo

Rosa e Olindo durante il processo
Rosa Bazzi e Olindo Romano durante il processo (ICIcero.it)

Il 29 gennaio 2008 iniziò il processo contro Olindo Romano e la moglie Rosa Bazzi dove accusa e difesa si diedero battaglia su ogni singolo punto, esprimendo parecchie tensioni in aula e che si concluse con la condanna all’ergastolo con la sentenza in primo grado, confermata nel 2010 poi dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano. I due ricorsi in Cassazione vengono rigettati e la condanna convalidata.

Le varie istanze successive presentate dalla difesa in merito a nuovi accertamenti su prove mai analizzate e su nuovi reperti, le richieste di revisione del processo  e i ricorsi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo vengono tutti respinti o non ammessi. Rosa sta scontando la pena nel carcere di Bollate e Olindo in quello di Opera e due si possono incontrare una volta al mese. Si arriva all‘aprile 2023 quando il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser presenta una nuova richiesta di revisione del processo.

Le istanze di revisione

Oggi è in corso il processo in cui si discute sulle istanze di revisione dell‘ergastolo dei coniugi Romano per la strage di Erba, in base a nuove prove e ad una pista alternativa proposta dal pool difensivo dei condannati. La tesi della difesa insiste sulla possibilità che si sia trattato di una vendetta nei confronti di Azouz Marzouk, marito di Raffaella e padre di Youssef, che si muoveva nell’ambito dello spaccio di droga e che quindi avrebbe innescato una rivalsa da parte di una gang rivale.

In quest’ottica la difesa ha prodotto la foto del terrazzo di casa di Raffaella Castagna indicandolo come la possibile via di fuga dei presunti killer che si sarebbero dileguati poi sui tetti circostanti. A questo vanno aggiunti tutti i punti, 243 per la precisione, delle confessioni che presenterebbero degli errori rispetto alle reali dinamiche dei fatti accertati. Gli avvocati hanno poi messo in dubbio la testimonianza oculare di Mario Frigerio contestando il fatto che sia stato portato dagli inquirenti a fare il nome di Olindo. In ultimo la prova regina, la macchia di sangue rinvenuta sulla macchina di Olindo Romano che secondo la difesa non non c’è mai stata. Prossimo appuntamento con il processo il 10 luglio quando ci saranno le repliche sull’istanza e successivamente si andrà in camera di consiglio.

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