Una nuova installazione artistica alla stazione centrale di Milano sta rivoluzionando il modo in cui viviamo lo spazio: di cosa si tratta?
Da un punto di vista artistico, Milano è una delle città più floride in Italia. E l’ultima installazione artistica alla stazione centrale lo dimostra! Chi è abituato alla classica stazione, uno dei luoghi più trafficati della città e anche tristemente noto per i numerosi casi di micro-crimine, dovrà cambiare totalmente prospettiva e imparare a vivere quello spazio in un modo nuovo.
Il merito di questo cambiamento va a un noto street artist contemporaneo, JR, che per la prima volta si è cimentato in un’opera a più strati, in 3 dimensioni e di proporzioni davvero ragguardevoli (basti pensare che la facciata della stazione è alta 50 metri). La sua opera si intitola La nascita ed è l’ennesimo esempio della sua cifra stilistica, il trompe-l’œil, con cui ha voluto rievocare paesaggi alpini trasposti in bianco e nero.
La nascita: l’opera mastodontica alla stazione centrale di Milano
L’installazione sarà visitabile fino al 1° maggio ed è stata realizzata su commissione della stazione centrale, in occasione della Fashion Week, uno degli eventi più esclusivi della città. Ma qual è il suo scopo? L’artista, al riguardo, ha le idee molto chiare: la sua intenzione è quella di cambiare il modo in cui le persone vivono lo spazio, soprattutto se questo spazio presenta degli aspetti problematici (ricordate il micro-crimine?).
“In un posto del genere sono tantissime le persone che vengono a prendere un treno. Quando si ritrovano davanti a un’esibizione artistica improvvisamente cambiano il modo in cui si relazionano“, ha dichiarato JR in un’intervista con The Art Newspaper. E quando l’opera non ci sarà più? Il problema non si pone, per JR, poiché anche allora i visitatori non la vedranno mai più nello stesso modo.
Negli anni il progetto è cambiato: il tunnel è l’opera più grande dell’artista
L’artista ha già lavorato in passato in alcune importanti città italiane, ad esempio a Roma e a Firenze, ma l’opera milanese è quella più complessa mai realizzata. Invece che fermarsi a un solo strato dello spazio, a Milano JR si è spostato su 3 dimensioni. Nel corso degli anni il suo progetto è cambiato: nel 2019 aveva avuto l’idea di lavorare sul pavimento, poi però la aveva abbandonata.
Ci è dunque voluto molto tempo per capire e decidere come approcciare l’opera, poiché “il palazzo della stazione è piuttosto intimidatorio, lavoro raramente su palazzi così grandi“, ha dichiarato l’artista. Eppure l’opera è mastodontica e l’illusione ottica di un profondo tunnel scavato nella roccia che porta all’interno della stazione difficilmente verrà dimenticata.
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