Come funziona davvero il nuovo trend che impazza sui social, con valigie messe in vendita a soli 2 euro? Quello che c’è da sapere.
Da un po’ di tempo ha preso piede sui social – in particolare su Facebook – una super offerta che sta facendo impazzire gli utenti a suon di annunci che promettono valigie a appena 2 euro. L’annuncio prevede anche la possibilità di consegna su tutto il territorio nazionale e perfino il diritto di reso entro 30 giorni.
Si tratta, come si può vedere, di annunci molto allettanti che stanno attirando in tanti, sedotti dalla possibilità di comprare una valigia a prezzo praticamente simbolico, all’interno della quale, si fa anche intendere, è facile che siano contenuti oggetti di valore come smartphone, gioielli, pc o ancora occhiali da sole di marca. Le cose però potrebbero essere meno piacevoli di come vengono presentate.
Come regola generale, soprattutto quando ci si muove online ma non solo, bisognerebbe sempre diffidare quando ci troviamo davanti ad annunci di vendita che promettono occasionissime rare e imperdibili a prezzi stracciati. È il segnale d’allarme che deve farci sospettare che dietro ci sia qualcosa di poco chiaro.
“Valigie a 2 euro”: la verità dietro il nuovo trend che impazza sui social
È quanto accade appunto con le valigie messe in vendita a soli 2 euro sui social. Infatti questi annunci fanno parte di uno schema di truffe e le offerte non sono altro che un escamotage per attirare le persone e ingannarle.
Parliamo della cosiddetta “truffa dei bagagli smarriti”. Solitamente si presenta sotto la forma di un post truffaldino e fraudolento. Come questo: «Valigia smarrita dai clienti dell’aeroporto, a soli 2 euro. Le valigie che sono in deposito da più di un anno devono essere smaltite. L’aeroporto non vuole pagare il canone di concessione per il prossimo trimestre e vende i bagagli smarriti lasciati in deposito a soli 2 euro! Solo online».
I truffatori poi accompagnano al post una serie di immagini manipolate ad arte che mostrano magazzini stracolmi di bagagli, presentandosi come soggetti affidabili collegati agli aeroporti. Ovviamente non c’è nulla di vero: i profili usati dai criminali sono falsi e il loro unico obiettivo è un altro. Usando l’esca dei fantomatici bagagli smarriti messi in vendita a prezzi irrisori i malintenzionati cercano di portare le vittime su un sito gestito da loro. Una volta qui le spingono a inserire dati sensibili come quelli delle carte di credito, le credenziali di accesso ai conti e via dicendo.
In realtà i bagagli rimasti negli scali e non reclamati da più di 3 mesi non vengono mai venduti ma messi all’asta a scatola chiusa, senza rivelare cosa si trovi al loro interno oltre ai capi d’abbigliamento e agli accessori segnalati sul sito sul quale si può prendere parte all’asta. Inoltre gli addetti aeroportuali provvedono a controllare i colli prima della loro messa all’asta. Parliamo poi di una piccolissima percentuale (lo 0,5%) dei bagagli rimasti negli scali, visto che la stragrande maggioranza viene recapitata normalmente a destinazione.