Il mese di aprile sarà quello dei ritardi e del caos riguardanti il bonus. Sono diverse le sospensioni in arrivo: chi sarà a rischio.
L’Assegno di Inclusione è una nuova misura di supporto introdotta dal Governo Meloni in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. Questo sostegno finanziario, destinato a famiglie che includono individui con disabilità, minori e persone oltre i 60 anni d’età, prevede un importo medio di 645,84 euro caricato su una carta dedicata. Tuttavia negli ultimi tempi molte famiglie hanno affrontato una situazione spiacevole legata al mancato ricevimento del beneficio.
Le proteste sui social sono state numerose, evidenziando un rischio concreto per coloro che richiedono l’Assegno di Inclusione. Sembra che i requisiti per ottenere il beneficio siano cambiati e molti cittadini potrebbero non aver prestato attenzione a un particolare dettaglio. È importante comprendere appieno cosa sta accadendo e chi potrebbe essere a rischio di non ricevere il sostegno promesso.
Pagamenti di aprile, caos e ritardi per l’Assegno di Inclusione: cosa sta succedendo
Nel mese di aprile si prospettano disagi per i beneficiari dell’assegno di inclusione, poiché potrebbero essere soggetti a sospensioni dei pagamenti in determinate circostanze. Il pericolo di sospensione sorge quando le famiglie beneficiarie non rispettano i termini stabiliti per presentarsi presso i servizi sociali comunali, sottoporsi a una valutazione multidimensionale del nucleo familiare e firmare il Patto di inclusione.
L’INPS ha reso noti nuovi dati riguardanti i beneficiari dell’assegno di inclusione, che attualmente superano i 589.000, coinvolgendo oltre 1,2 milioni di persone. Si prevede che questo numero aumenti fino a coinvolgere circa 737.000 nuclei familiari. A partire dal 27 marzo, è in corso il pagamento dell’importo relativo a marzo per i nuclei familiari già beneficiari, nonché per coloro che hanno presentato domanda nei mesi precedenti e hanno completato con successo l’istruttoria, firmando il Patto di attivazione digitale entro febbraio. Per le famiglie che ricevono il primo pagamento a marzo, l’accredito è avvenuto il 15 marzo.
Inoltre l’INPS ha precisato che il 27 marzo verranno effettuate anche le sospensioni per le domande in cui non sono confermati i requisiti in sede di rinnovo e in cui manca la presentazione dell’ISEE aggiornato per la mensilità di marzo. In caso di mancata presentazione dell’ISEE 2024, le prestazioni in corso verranno sospese fino a quando non verrà presentata la nuova Dichiarazione sostitutiva unica. L’erogazione riprenderà una volta confermati i requisiti in base all’ISEE aggiornato.
Per quanto riguarda la convocazione presso i servizi sociali, solitamente spetta a loro convocare le famiglie, ma si sono verificati dei rallentamenti in alcuni casi. Il rischio è di non rispettare la scadenza fissata dalla normativa, che è di 120 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale, fondamentale per ricevere il sostegno. Nei casi in cui la scadenza dei 120 giorni coincida con la conclusione delle verifiche istruttorie, l’INPS erogherà comunque le prime tre mensilità spettanti. Gli altri pagamenti saranno sospesi fino a quando non avrà luogo l’incontro con i servizi sociali.