Forse non lo sai ma anche se hai pochi contributi e hai iniziato a lavorare dopo il 1996, puoi avere una pensione da 8000 euro.
Pensione da 8000 euro anche se hai iniziato a lavorare dopo il 1996 e hai pochi contributi. Non tutti lo sanno ma è possibile. Vediamo come fare.
Un tempo era normale iniziare a lavorare in modo regolare e stabile subito dopo aver conseguito la laurea o il diploma. Così, molti, iniziavano la propria carriera professionale già tra i 20 e i 25 anni. Oggi sembra impossibile e sempre più persone iniziano a lavorare regolarmente dopo i 35 anni o, addirittura, dopo i 40 anni.
Iniziare a lavorare tardi significa maturare pochi contributi. E, visto che dal 1996 in avanti le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo, chi ha pochi contributi si troverà a ricevere una pensione bassa. Eppure c’è un modo per riuscire ad avere una pensione da 8000 euro anche se hai iniziato a lavorare dopo il 1996.
Pensione da 8000 euro con pochi contributi: ecco come fare
Hai iniziato a lavorare dopo il 1996 e hai pochissimi contributi? Non ti preoccupare. Non solo puoi comunque andare in pensione ma potrai anche ricevere una pensione da 8000 euro. Vediamo tutto nei dettagli.
Come anticipato, dal 1996 in avanti il modo per calcolare le pensioni è cambiato. La riforma Dini ha stabilito che il sistema di calcolo fino ad allora in vigore, cioè il sistema retributivo, doveva essere sostituito dal metodo di calcolo contributivo. Quest’ultimo, come suggerisce il nome stesso, per calcolare l’importo dell’assegno previdenziale si basa sui contributi che un lavoratore ha versato nell’arco di tutta la sua carriera.
In pratica l’insieme dei contributi versati viene moltiplicato per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età anagrafica. Pertanto pochi contributi equivale ad un assegno mensile basso. Tuttavia, non tutti lo sanno, ma chi ha un assegno previdenziale troppo basso non può nemmeno accedere alla pensione di vecchiaia.
La legge Fornero, infatti, ha stabilito che per poter andare in pensione, bisogna soddisfare tre requisiti: avere almeno 67 anni di età, avere almeno 20 anni di contributi e aver maturato un assegno mensile pari almeno all’importo dell’Assegno sociale che, per il 2024, corrisponde a 534,41 euro al mese. Che fare se non raggiungi tale cifra?
La parola chiave per una pensione con pochi contributi: integrazione
Se hai almeno una settimana di contributi versati prima del 1996, nessun problema: puoi chiedere l’integrazione. Infatti, chi ha almeno una settimana di contribuzione antecedente al 1996, ha diritto di avere un’integrazione che faccia arrivare il suo assegno allo stesso importo del trattamento minimo dell’Inps. Per fare un esempio: quest’anno il trattamento minimo dell’Inps corrisponde a circa 598 euro al mese; se tu, con i tuoi contributi, arrivi solo a 300 euro, hai diritto ad un’integrazione di 298 euro.
Considera che l’importo di 598 euro è soggetto alla rivalutazione speciale che riguarda le pensioni minime. Dunque non percepirai solo 598 euro al mese ma, grazie alla rivalutazione, ne riceverai ben 614 che, in un anno, fanno quasi 8000 euro.
Puoi beneficiare della stessa cifra anche se hai iniziato a versare i contributi dopo il 1996. In questo caso non puoi chiedere l’integrazione ma puoi benissimo riscattare gli anni di laurea oppure gli anni del servizio militare o, ancora, i periodi di maternità. In questo modo aumenterai gli anni di contributi per arrivare fino alla soglia del trattamento minimo dell’Inps.