Facebook ed Instagram stanno andando incontro ad un cambiamento radicale. Il loro abbonamento sarà di 6 euro dopo l’obbligo dell’UE.
Nel corso dell’ultimo anno abbiamo visto come il mondo dei social abbia abbracciato quello degli abbonamenti mensili, seguendo le orme dei vari servizi streaming. A dirla tutta a tracciare questa strada per primo ci ha pensato X (ex Twitter) con l’arrivo di Elon Musk come CEO. Una scelta che ha provocato non pochi malumori, visto che tutti gli abbonati a X Blue hanno accesso a contenuti e funzionalità esclusive. Questo non ha fatto altro che allontanare l’utenza normale dalla piattaforma.
Nonostante le numerose critiche, però, sembra anche che i social di Meta abbiano come obiettivo quello di incrementare i propri introiti seguendo questa strada. Timidamente quindi il colosso dei social ha deciso di lanciare gli abbonamenti, ad un costo nemmeno così tanto contenuto.
Infatti abbonarsi alle piattaforme del gruppo creato da Mark Zuckerberg costava 9,99 euro. Adesso però un obbligo dell’Unione Europea ha imposto l’abbassamento del costo dell’abbonamento, non facendo distinzione tra gli utenti.
Meta, società madre di Facebook ed Instagram, sta attualmente considerando una nuova strategia per soddisfare le esigenze degli utenti europei e rispettare le normative sulla privacy come il GDPR e le recenti disposizioni del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. In un’ottica di trasparenza e rispetto per la privacy degli utenti, Meta ha presentato una proposta per ridurre il prezzo del suo abbonamento mensile, offrendo agli utenti la possibilità di navigare senza pubblicità a un costo più accessibile.
L’attuale prezzo dell’abbonamento, fissato a 9,99 euro al mese, potrebbe essere ridotto a soli 5,99 euro. Inoltre potrebbero esserci ulteriori sconti per gli account aggiuntivi portando un risparmio evidente per tutti gli utenti. Questa mossa mira a dissipare le preoccupazioni emerse riguardo all’applicazione delle disposizioni del DMA e a garantire una maggiore tutela della privacy per gli utenti europei. Fin dal suo lancio lo scorso ottobre, l’abbonamento di Meta ha suscitato controversie scaturite proprio dalla BEUC.
L’associazione, che difende i consumatori Europei, lo ha definito una “pratica aggressiva” e ha chiesto il suo blocco. Le critiche si concentrano sulla percezione dell’abbonamento come un’alternativa coercitiva per gli utenti, che devono scegliere tra pagare per non vedere pubblicità o continuare a utilizzare i servizi gratuitamente, ma con l’inserimento di annunci pubblicitari. Meta, però, ha difeso la propria proposta sottolineando l’importanza di trovare un equilibrio tra le regole del DMA e la tutela della privacy degli utenti.
La proposta di Meta per ridurre il prezzo dell’abbonamento rappresenta un tentativo tangibile di rispondere alle preoccupazioni degli utenti europei riguardo alla privacy e all’impatto del DMA sui servizi digitali. Allo stesso tempo la sua attuazione richiederà l’approvazione delle autorità competenti, inclusa l’autorità irlandese per la protezione dei dati personali, considerando che la sede europea di Meta è situata proprio in Irlanda.
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